AltaRoma: l’arte incontra la moda di Filippo Laterza

Filippo Laterza? La prima volta lo abbiamo incontrato a Pitti Bimbo, ospite allo stand di Quis Quis. Aveva appena vinto il concorso “Il talento, la passione e la fatica”, promosso da Stefano Cavallleri per spingere i ragazzi provenienti da Istituti di Moda e specializzati nel womenswear ad aprirsi anche al mondo del kidswear. Oggi, a distanza di qualche anno dalla vittoria, il giovane designer di origini pugliesi si sente pronto a volare con le proprie ali debuttando ad AltaRoma con una serie di creazioni Haute Couture che hanno tutti i requisiti per lasciare il segno. La moda non è arte finché non comunica un messaggio, un’idea, un’emozione. Così Filippo Laterza ha pensato bene di realizzare una capsule collection dedicata e ispirata ai protagonisti dell’arte contemporanea: da Sonia Delaunay a Georgia O’Keeffe, da Tamara de Lempicka a Yayoi Kusama, da Henri Matisse a Lucio Fontana, da Kazimir Malevič a Gustav Klimt fino a Yves Klein Vincent Van Gogh. Dieci abiti protagonisti di un fashion show, patrocinato dall’Associazione Internazionale di Via Margutta, e organizzato dalla Together Eventi di Antonio Falanga insieme alla P&G Events di Grazia Marino, che domani, giovedì 26 gennaio, avrà luogo all’interno della Galleria d’Arte Marchetti di via Margutta a Roma. Considerata da sempre, non a caso, un luogo di residenza privilegiato per artisti, uomini e donne di cultura. Lì dove un tempo vi hanno vissuto e operato i grandi del cinema, come Truman Capote, Federico Fellini, Gabriele Salvatores e Giulietta Masina; i grandi della musica, come Igor’ Stravinskij, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni; così come i grandi dell’arte, come I Gentileschi, Simon Vouet, Pablo Picasso, Claude Lorran, Alberto Burri e Afro e Luigi Ontani, per citarne qualcuno.

“Questa Collezione – spiega Filippo Laterza – la dedico a chi ha veramente creduto in me: a Stefano Cavalleri mio mentore e maestro che mi ha dato le ali per volare e mi ha mostrato orizzonti luminosi; all’amico fraterno Anoop Goyat, che ha condiviso con me i miei primi anni nella moda; un grazie speciale va a Rachel Mathew che mi ha dato la possibilità con le sue sapienti mani di poter realizzare i capolavori di Van Gogh, Klimt, O’Keeffe e Kline; ad Anoop che si è trasferito in India per seguire tutte le fasi del lavoro a mano; a Barbara Pavan, amica cara che ha realizzato per me e con me i ricami di Matisse; a Mitzi Micalef che ha dipinto a mano su tessuto l’albero della vita di Klimt e le pennellate di Tamara De Lempicka; a Stefano Luraschi che ha prodotto per me le stampe superlative e precise su faille, mikado e gazzarre di seta per gli abiti di Kusama, Delaunay, De Lempicka; ai maestri modellisti Sergio Reggiani e Fausto Pedrini che hanno saputo interpretare ogni mio disegno e mi hanno garantito silhouette e vestibilità perfette; a tutte le sarte, le lavoranti e le premier che hanno dedicato il loro tempo e la loro maestria per la costruzione della collezione; a Giovanna Roveda, Marco e Valentina Uzzo che mi hanno spinto a partecipare a questa prestigiosa edizione di AltaRoma ed infine sono sinceramente riconoscente a Roney Simon che mi ha permesso di chiudere il cerchio dei dettagli in Italia e mi ha dedicato una frase del Dalai Lama: ‘la felicità non è qualcosa di già pronto. Si ottiene con le proprie azioni’. Grazie a tutti loro io e la mia Arte ora esistiamo”.