Legati da una Cintola. L’Assunta di Bernardo Daddi e l’identità di una città: in mostra dal 7 settembre

Un simbolo religioso e civile, fulcro delle vicende artistiche di Prato ed elemento cardine della sua identità: la Sacra Cintola, la cintura della Vergine custodita nel Duomo che per secoli è stata il tesoro più prezioso di Prato, sarà al centro della nuova esposizione del Museo di Palazzo Pretorio, dal 7 settembre 2017, giorno in cui avverrà l’inaugurazione, al 14 gennaio 2018, attraverso la mostra “Legati da una cintola. L’Assunta di Bernardo Daddi e l’identità di una città”.
La Sacra Cintola, infatti, riporterà in luce un periodo considerato di grande prosperità per la città, ovvero il 300, periodo in cui ad artisti come lo scultore Giovanni Pisano e il pittore Bernardo Daddi sono state commissionate opere che al tempo diedero risonanza alla devozione mariana a Prato come vero e proprio culto civico. A venir fuori in questa mostra, quindi, è anche il racconto della città e del suo ricco patrimonio di cultura e bellezza, custodito con orgoglio sul territorio, ma riconosciuto anche al di fuori dei confini locali.
Una delle immagini più importanti del Trecento dedicate all’Assunta, e al dono miracoloso all’incredulo San Tommaso della Cintola, la pala di Bernardo Daddi, diventa uno dei protagonisti indiscussi della mostra. In particolare, a seguito di un vero e proprio smembramento nel corso del tempo dell’opera, ora, sarà possibile tornare ad ammirare la monumentale macchina dipinta dall’artista riunendo i suoi componenti che inizialmente includevano una doppia predella con la storia del viaggio della cintola e del suo arrivo nella città di Prato, la migrazione del corpo di Santo Stefano da Gerusalemme a Roma, portato lì per poterlo “affiancare” a quello di San Lorenzo, e una terminazione con la Madonna assunta che cede la Cintola a San Tommaso.

Ma, qual’è la vera leggenda della sacra cintola? L’origine di questo culto nasce nel XII secolo e la sua leggenda si basa su un testo apocrifo del V/VI secolo secondo cui si narra che la cintura, consegnata dalla Madonan a San Tommaso al momento dell’Assunzione, sia stata portata a Prato nel 1141, circa, dal mercante pratese Michele e donata da lui stesso in punto di morte, nel 1172, al proposto della pieve. Nel Trecento la sacra cintola rappresentò un vero e proprio segno dell’elezione della città. Si tratta di una sottile striscia di lana finissima di capra, lunga 87 centimetri, di color verdolino, broccata in filo d’oro, i cui estremi sono nascosti da una nappa su un lato e da una piegatura sul lato opposto, tenute da un nastrino in taffetà verde smeraldo.