Intervista ad Alessandro Locatelli: “Vi svelo le grandi novità di Rossignol Apparel”

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È iniziato il countdown, mancano solo sei all’inizio della 92esima edizione di Pitti Uomo. Partiamo da qui. Rossignol Apparel riconferma ancora una volta la sua presenza, ma soprattutto la sua posizione centrale.

Esattamente. La scelta di Rossignol Apparel a Pitti, dal punto di vista della location, è stata senza dubbio una scelta azzeccata, ci ha dato molta visibilità e senza dubbio questa è stata la ragione principale per la quale abbiamo riconfermato la nostra presenza. Perché la stagione estiva è sicuramente quella meno interessante per noi, per quello che è il nostro storytelling e per quello che è il nostro prodotto. Quindi saremo di nuovo a Pitti, ma questa volta con un prodotto un po’ più transeasonal, non vogliamo raccontare e mandare messaggi legati esclusivamente allo stile. In particolare, la SS 2018, stilisticamente ripropone tutti gli elementi icona del marchio e questo sarà il concetto base centrale del prodotto che presenteremo. Dopo tre stagioni, due invernali e una estiva, abbiamo sintonizzato quelli che sono i nostri capi ed elementi faro facendoli diventare gli ingredienti fondamentali della nuova collezione.

 

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Vogliamo ricordare come si compone la proposta Rossignol Apparel?

La linea più importante è quella che “gioca sulla neve”, sullo ski wear, ed ha un atteggiamento più performance dove la funzione tecnica rispetto allo stile è preponderante, con un 75% costituito dalla tecnicità e un 25% dalla forma. Poi abbiamo una parte più chic dove la fusione tra quelle che sono funzionalità tecnica e stile costituiscono un 50 e 50, e questo possiamo dire sia il primo step verso l’après-ski con il savoir faire che solo l’usignolo sa dare. E poi si chiude con la linea più urban dove l’aspirazione tecnica a livello di funzione e di scelta di materiali pesa per il 25%, mentre il 70% si riferisce allo stile e al lifestyle. Quindi parliamo di un’unica, grande, linea, ma con tre declinazioni. E per ultima, ma non ultima, la linea footwear, su cui stiamo investendo molto a livello di prodotto e al momento costituisce il 10% del fatturato.

Di che tipo di footwear parliamo?

Spaziamo dalle sneaker ai boots. Ogni scarpa è pensata per adattarsi alle diverse condizioni atmosferiche. La tecnologia Wintherm garantisce isolamento termico e traspirante. Il modello che abbiamo proposto per la prima volta con la S/S 2017 ha riscosso un riscontro piuttosto positivo. È una scarpa che costa 150 euro (prezzo retail) ed è progettata, come per tutto il resto del footwear, a Montebelluna. Sarà il prodotto su cui andremo a lavorare con un team interno appositamente dedicato, che si occuperà della gestione del colore, dello spoiler, del collocamento del marchio e della linguetta. Andremo semplicemente ad arricchire il progetto senza modificare il modello.

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Tra i progetti speciali si riconfermano le collaborazioni con Jean-Charles de Castelbajac e con Tommy Hilfiger.

Sì, con Tommy è stato un gioco piuttosto spontaneo perché ci siamo ritrovati a collaborare con un marchio che sfrutta quelli che sono gli atteggiamenti preppy e USA, elementi di preponderanza all’interno della capsule dal punto di vista del messaggio stilistico. Si riconferma anche Rossignol by Jean-Charles de Castelbajac, e qui inizialmente è nato tutto solamente come proposta invernale, ma poi si è ampliata anche all’estivo portando i codici grafici dello stilista nel mondo ski e après-ski di Rossignol Apparel.

A tal proposito è giunto il momento di annunciare la nuova ed importante partnership con Andrea Pompilio. Come è nata la collaborazione?

“Abbiamo scelto Andrea Pompilio per la sua moderna visione di urban style, elegante, ricercata e funzionale al tempo stesso. Nella sua carriera Andrea ha dimostrato di avere un’attenta capacità nel saper coniugare stile e funzionalità. La sua visione incarna perfettamente lo spirito della nostra capsule urbana. Un progetto nato a Gennaio 2016 e voluto fortemente dal Gruppo, che unisce allo storico DNA sportivo di Rossignol una visione della moda assolutamente cosmopolita e contemporanea”.

(Per saperne di più: http://www.bookmoda.com/2017/06/07/rossignol-apparel-lancia-la-capsule-con-andrea-pompilio/)

Se dovesse consigliare un primo acquisto Rossignol Apparel su quale prodotto ricadrebbe la scelta?

Posso dire di aver captato una maggiore attenzione nei riguardi del “light down”. Sono capi molto interessanti perché leggeri, con un’ottima tenuta e con un nylon molto tecnico, come lo sono le cerniere, al di là del fatto che sono logate e personalizzate. Anche a livello di prezzi si tratta di una proposta molto interessante.

Da quali mercati state percependo un migliore feedback in termini di vendita?

Senz’altro da tutti quei mercati che gravitano attorno all’arco alpino, è lì che Rossignol nasce ed è lì che vive tutt’ora, oltre a mercati limitrofi come Francia, Italia, Svizzera e Austria, sono quelli in cui qualsiasi tipo di progetto risulta vincente e mirato. Per quanto riguarda la parte più lifestyle posso dire che l’Italia è il Paese che risponde più attivamente rispetto ad altri.

Qual è il prodotto su cui il consumatore è disposto ancora a spendere?

Decisamente il capospalla e le scarpe. Penso che oggigiorno l’alchimia di acquisto del consumatore sia cambiata rispetto a 4/5 anni fa. Ad esempio, la T-shirt qualche anno fa, e parlo di T-shirt di marca, arrivava a costare anche 400 o 500 euro. Oggi il consumatore non è più d’accordo a spendere così tanto solamente per una T-shirt. Purtroppo anche la maglieria sta perdendo terreno e costa molto produrla. Banalizzando il concetto basti pensare che oggi in America chiamano “sweater” sia la felpa sia il maglione.

Per concludere, novità sul piano di espansione retail?

Ci sono due grandi novità: verso l’autunno 2017 apriremo un importante flagship store a Oslo, e riguarderà un concetto di negozio più “experience”. Tutti gli altri negozi giocano solo sulla parte apparel, sullo skiwear e sull’urbano, mentre con Oslo si tratterà di un negozio che racconterà più la home experience di Rossignol dedicando uno spazio ad hoc a quelli che sono i prodotti core della Maison. Credo che questo nuovo approccio faciliterà il colloquio con il consumatore e l’attrattività del punto vendita. Il secondo, invece, è il rilancio dell’e-commerce. Sarà sottoposto ad un imponente restyling e verrà gestito esclusivamente “in casa” relazionandosi con alcuni dei top player dell’universo digitale.