Woolrich tra passato, presente e futuro

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(Guarda l’intervista ad Andrea Canè su cmchannel.com: http://cmchannel.com/site/it/2018/01/woolrich-tra-passato-presente-e-futuro/)

Non si dimentica delle sue origini, realizzando all’interno del grande spazio espositivo di Pitti una video-installazione intitolata The Birth Place, ma al contempo dà vita ad una collezione sempre più “street oriented” proponendo le sue grandi icone rinnovate nella vestibilità e nel fit. Tra i must della prossima stagione invernale di Woolrich, inoltre, la capsule disegnata da Jeff Griffin, presente prossimamente all’interno del nuovo, nonché primo Woolrich store inaugurato a Milano in Corso Venezia, 3. Settecento metri quadrati di superficie progettati dallo studio giapponese Wonderwall di Masamichi Katayama e concepiti per “differenziare l’esperienza di acquisto fisico rispetto all’online – spiega il direttore creativo di WP International Andrea Canè – connotando quest’ultima al meglio, pur creando forte integrazione con il web. Da qui siamo partiti nell’immaginare questo spazio che diventa un viaggio emozionale all’interno del del brand”.
Custoditi al suo interno, infatti, quasi 200 anni di storia, perfettamente integrati con lo spirito dell’outerwear contemporaneo. Tra i pezzi chiave che sottolineano al meglio l’identità del brand l’Original Woolrich Artic Parka disegnato nel 1972 per i lavoratori di un gasdotto in Alaska e riconosciuto oggigiorno come il parka per antonomasia. Uno dei tanti cimeli storici esposti appositamente nella Lounge Area, accanto alla charge e alla coffee station. Particolare anche la Custom Area, dove si ha la possibilità di personalizzare i capi acquistati grazie alla presenza di macchinari speciali e alla consulenza di una Techno-Première. Ma ancora più caratteristiche sono le ultime due “stanze”: la Extreme Weather Experience Room, dotata di pareti coibentate e apparecchiature per ottenere il freddo a basso consumo energetico raggiungendo, però, una temperatura che tocca i -20° in inverno e i +5° in estate, e la Green Area, che all’interno di un cubo a vetri accoglie una selezione di piante a cura di Green Fingers,
realtà giapponese di gardening alternativo guidata da Satoshi Kamawoto, che apre così il primo punto vendita in Europa, in seguito a quelli di Tokyo e New York.
“Tutto il personale è stato selezionato con la massima cura e sottoposto a serio processo di formazione. Qui il cliente può fare domande, soddisfare le proprie curiosità, interagire con chi sa trasmettere una conoscenza profonda del prodotto, perché la fondamentale differenza tra on e off line sta nelle persone», conclude Canè.

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