(Per guardare l’intervista a Luigi Lardini: http://cmchannel.com/site/it/2018/06/lardini-festeggia-40-anni-ed-e-solo-linizio/)
Con un allegro, gustoso e colorato breakfast che ha catalizzato l’attenzione di tutti, organizzato nel cuore di Fortezza da Basso, durante la 94esima edizione di Pitti Uomo, Lardini festeggia i suoi primi quarant’anni di attività. Una storia scandita dalla maestria della tradizione sartoriale che affonda le sue radici in uno straordinario know-how fatto di Made in Italy, o ancor meglio di Made in Filottrano, di coraggio, di dedizione e di amore per la qualità. Portavoce di questo primo importante traguardo Luigi Lardini, grande protagonista della prima generazione. “Siamo partiti con la nostra incoscienza, dei ragazzi degli anni Settanta come dico io – spiega il Men’s Creative Director & Co-founder della maison – e abbiamo raggiunto degli obiettivi importanti”. Che oggi hanno portato il marchio alla sua S/S 2019, una collezione frutto, come tutte le altre, di una perfetta combinazione tra tradizione e innovazione, tra il saper fare della vecchia generazione e le idee rivoluzionarie della nuova. Presentata in anteprima in occasione di Pitti Uomo, la nuova collezione estiva prende ispirazione dagli uomini di Gruau (René Gruau, illustratore italiano, ndr), da quel genere che lui “con un tratto un po’ sporco, i confini indefiniti che trasmettono un’emozione che non può essere imbrigliata in un rigido schema”, ritraeva nelle sue illustrazioni. Partendo da qui Lardini ricrea il suo Club, il Club Lardini, dedicato a uomini sofisticati, che amano il buon vivere e conoscere i loro desideri. E lo fa focalizzandosi prima di tutto sulla giacca, completamente destrutturata, sciolta, informale e realizzata con un tessuto stampato a righe verticali, chiaro richiamo al tratto di Gruau. Un altro focus è il Peacoat threelayers, il cappotto realizzato in tessuto tecnico, resistente al vento e all’acqua. E per finire in bellezza qualche assaggio dalla linea più “haute”, la Lardini Sartoria, un guardaroba scandito dalla presenza di tessuti pregiati come sete, lini e tele di lana, proposti ora su fondo beige con un effetto leggermente mosso, sfumato e indefinito come, per l’appunto e ancora una volta, il tratto dell’artista riminese Renato Zavagli Ricciardelli delle Caminate, in arte René Gruau.
