Miniconf: 21 buone ragioni per considerarla un esempio per tutte le aziende italiane

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Chi conosce bene Miniconf conosce altrettanto bene i principi cardine del suo approccio etico nei confronti del mercato, dei suoi consumatori e della propria azienda. E di dimostrazioni in merito negli ultimi anni ne ha date tante.

A partire dall’architettura e dal funzionamento degli edifici dell’azienda stessa. A partire dal 2003, infatti, aderisce al sistema di gestione ambientale certificato ISO 14001, oltre a proiettare investimenti nel risparmio energetico; inaugurato nel 2012, poi, l’impianto fotovoltaico autonomo dell’Eco-Magazzino di Ferrantina 3, registrato con classe energetica A, che producendo 170 KW l’anno fornisce energia anche agli altri stabili dell’azienda. Il sistema di riscaldamento a terra della struttura assicura inoltre un luogo di lavoro sano nel rispetto dell’ambiente circostante. Al di fuori dell’azienda, invece, nell’ambito del Progetto Generazione Y, è stata creata da un gruppo di dipendenti un’area eco-friendly, adoperando quindi solo materiale riciclato. A partire dal 2013, poi, è stato abolito l’uso della pelliccia sia sugli accessori sia sui capi d’abbigliamento. Ma a rendere Miniconf un’azienda rigorosamente green sono anche altre scelte come la sostituzione delle luci al neon con sistemi al led che ottimizzino il consumo di energia limitando quindi lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, la riduzione di bottiglie di plastica con approvvigionamento tramite distributori a rete idrica, e l’impegno della mensa aziendale nella diminuzione dello spreco di acqua potabile e nella donazione del pane avanzato al canile del vicino comune di San Piero. E ancora, il recupero di stoffe e accessori di lavorazione attraverso progetti speciali o il riutilizzo e il reinserimento nel ciclo produttivo, l’uso di carta proveniente esclusivamente da foreste garantite responsabilmente (FSC), l’uso di shopper e cartellini creati con carta riciclata e stampati con inchiostro ad acqua, e l’inserimento della dicitura di corretto smaltimento su tutte le buste dei capi in uscita. Oltreché la raccolta differenziata dei rifiuti.

Ma non è finita qui. Perché a garantire alle mamme che decidono di acquistare dei capi di uno dei brand del Gruppo Miniconf la totale assenza nei tessuto di sostanze dannose, c’è il programma di Auditing di cui l’azienda non può fare a meno. In quanto consente a quest’ultima di selezionare solo i partner con i migliori requisiti tecnici ed etici, attraverso un pre-questionario, un accertamento senza preavviso e la radiazione di un eventuale CAPAR (Rapporto Azioni Correttive), su cui Miniconf riporta le violazioni o i margini di non conformità che potrebbero compromettere il rapporto di collaborazione. A partire da quest’anno (2019), poi, oltre agli Audit sociali verranno applicati anche gli Audit ambientali. Interessati ovvero al consumo di acqua nelle lavanderie e nelle tintorie coinvolte nella filiera.
In quest’ottica di sviluppo e di rispetto rientra anche il forte legame tra l’azienda e il territorio. Un progetto mirato all’ educazione per i più piccoli e di crescita professionale dei collaboratori aziendali. Un esempio? Il comprensorio scolastico di San Piero, completamente ripristinato grazie al grande supporto di Miniconf. Se fino a pochi anni fa rischiava di essere chiuso per mancanza di alunni, ora è tornato a vivere grazie alla collaborazione tra l’azienda e il comune. La scuola, che va dal nido (Il Magico Boschetto, a cui Miniconf ha destinato un importante contributo finanziario) alla quinta elementare, viene frequentata da molti bambini, e per lo più figli dei dipendenti dell’azienda. Agevolati grazie al programma scolastico strutturato conciliando gli orari di scuola con quelli lavorativi dei genitori. Ultimo ma non meno rilevante, è il progetto “Sarabanda fatto per bene“, un percorso educativo completamente gratuito e offerto ai bambini delle scuole materne di tutta Italia. Affidandogli stoffe e materiali direttamente provenienti dall’azienda viene stimolata la loro creatività, attraverso il gioco e la libera interpretazione. Ma ad essere incoraggiati alla creatività non sono solo i piccini, ma anche i grandi. Con il progetto “Come lo cucio?“, nato sull’onda del concorso ideato nel 2017 “Come lo faccio?“, anche i dipendenti hanno l’opportunità di essere coinvolti in corsi di cucito con l’obiettivo di mantenere vive le proprie abilità manifatturiere. Gli oggetti e i piccoli abiti realizzati vengono poi donati all’Associazione Onlus Little Dress for Africa.

E a proposito di progetti charity, da non dimenticare la collaborazione pluriennale e continuativa tra Miniconf e l’Ospedale Meyer di Firenze, a cui l’azienda periodicamente fornisce pigiamini per i ricoveri d’urgenza dei reparti pediatrici. Così come la sua partnership in qualità di sponsor del nuovo Centro Nazionale di Osimo della Lega del Filo d’Oro, associazione nata per aiutare le persone sordo-cieche e pluriminorate psicosensoriali. O come la collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi, a favore della campagna “Gold for Kids”, a cui Miniconf ha dedicato una linea della collezione A/I 2016 di Sarabanda. E il cui ricavato, naturalmente, è stato in parte destinato alla Fondazione Veronesi per sostenere la ricerca nell’ambito dell’oncologia pediatrica.

Per tutti questi motivi nel corso degli anni Miniconf si è aggiudicata, per ben tre volte, la nomina di “Company to Watch” da Databank, ovvero l’analisi di mercato che viene effettuata sul settore kidswear e  redatta da Cerver Group, maggiore Information Provider in Italia e tra le principali agenzie di rating in Europa; è del 2011, invece, il riconoscimento “Child Guardian Award”, consegnato a Miniconf per la strategia di web advertising adottata, in particolare, dal marchio iDO; Nel 2015, poi, l’azienda ottiene il riconoscimento “Mediastars 2015”, Premio Tecnico della Pubblicità in Italia ottenuto con la campagna “L’Albero dei Sogni di Sarabanda”; ciliegina sulla torta l’assegnazione nel 2015 del prestigioso certificato ELITE di Borsa Italiana – London Stock Exchange. In quanto Miniconf si è distinta come l’unica impresa del settore moda a portare a termine, per l’edizione di riferimento, il programma di crescita e sviluppo aziendale con un anno di anticipo rispetto alle tempistiche standard.

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