Le celebrazioni per i 1600 anni dalla nascita di Venezia non si svolgono soltanto nella città lagunare: a Novara fino al 13 marzo 2022 è in programma la mostra “Il mito di Venezia. Da Hayez alla Biennale”, curata da Elisabetta Chiodini e organizzata da Mets Percorsi d’arte, la Fondazione Castello e il Comune di Novara, con l’approvazione del Comitato di Indirizzo Venezia 1600. Settanta opere provenienti da collezioni private, e quindi spesso non conosciute dal pubblico, che mostrano la Serenissima attraverso gli occhi di pittori celebri, quali Francesco Hayez o Luigi Nono, e altri meno noti ma fondamentali per l’evolversi della pittura paesaggistica e di genere tra Ottocento e primi del Novecento. Dalla prima sala dedicata alla cosiddetta “pittura di storia”, dove campeggia un’enorme tela di Hayez, alla seconda con opere di autori, veneziani e non, quali Ippolito Caffi e Domenico Bresolin, che fu tra i primi a occuparsi anche di fotografia e, non a caso, insegnava ai suoi allievi a dipingere all’aperto e studiare gli effetti della luce. Un’intera sala è dedicata a uno dei migliori paesaggisti veneti, Guglielmo Ciardi, del quale sono esposte dodici opere, mentre nelle sezioni successive è documentata la “pittura del vero”, che aveva tra le sue tematiche la vita quotidiana, gli affetti e la famiglia, e, infine, gli idilli amorosi, come quello dipinto da Luigi Nono, pittore al quale è dedicata la sala successiva. Gli stessi autori ritornano nell’ottava e ultima sala dell’esposizione con i dipinti realizzati tra la fine degli anni novanta dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, per documentare il rinnovamento e il cambiamento di gusto indotti nella pittura veneziana dal confronto diretto con la cultura figurativa dei numerosi pittori stranieri che partecipavano alle Biennali Internazionali d’Arte italiane.