A Milano a Palazzo Reale Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano

Si propone come la mostra milanese più importante del 2022 “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano”, dal 23 febbraio al 5 giugno a Palazzo Reale: promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Skira editore, in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna, la Fondazione Bracco come Partner dell’esposizione e allestimento di Studio Cerri & Associati. La curatrice è Sylvia Ferino, già direttrice della Pinacoteca del Kunsthistorisches Museum, coadiuvata da un prestigioso comitato scientifico internazionale. I quindici quadri di Tiziano, per lo più prestati dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, sono affiancati da una trentina di opere di altri pittori dell’epoca, oltre che da sculture, oggetti di arte applicata come gioielli, libri, grafiche e una piccola chicca: una creazione di Roberto Capucci del 1994 in omaggio a Isabella d’Este. Anche se ci sono diversi studi sull’argomento è la prima volta che una mostra tratta espressamente il tema della donna nel Rinascimento veneziano: il XVI secolo è un momento in cui la figura femminile ha un ruolo dominante nella pittura che non ha uguali, né in altri periodi della parabola della Serenissima, né in altri luoghi europei della stessa fase storica. È soprattutto Tiziano che pone al centro del suo universo creativo la donna, perché per lui la bellezza artistica corrisponde a quella femminile, ma eroine storiche, figure mitologiche e donne reali sono protagoniste anche dei quadri di Giorgione, Tintoretto, Lorenzo Lotto, Veronese e tanti altri. Le donne veneziane nel Cinquecento godevano di uno status privilegiato rispetto ad altre realtà contemporanee: potevano per esempio disporre della propria dote e destinarla ai figli anche dopo la morte del marito; inoltre, se non partecipavano ufficialmente alla vita politica, in realtà rivestivano un ruolo nell’immagine pubblica della Serenissima. Un particolare curioso: tra i ritratti femminili sono famosi quelli delle cosiddette “belle veneziane” che sono raffigurate con grandi scollature e per questo sono sempre state considerate cortigiane. In realtà, grazie a studi più recenti, si è dedotto che si trattasse più probabilmente di spose e che l’esibizione del seno simboleggiasse l’apertura del cuore e la totale dedizione allo sposo. Però è esistita una cortigiana famosa, Veronica Franco, poetessa e abile diplomatica, che è stata sicuramente modella per celebri artisti, tra i quali Tintoretto. Se Veronica è una figura storica di forte personalità, tutti i ritratti del Cinquecento veneziano, sia che rappresentassero donne reali, sia che raffigurassero personaggi di fantasia, suscitano comunque l’ammirazione dello spettatore nei confronti della protagonista.

bassa1-tiziano-ritratto-di-eleonora-gonzaga-della-rovere-1537-ca bassa6-tiziano-lucrezia-e-suo-marito-1515-ca bassa10-tiziano-venere-e-marte-1550-ca bassa11-tiziano-giovane-donna-con-cappello-piumato-1534-1536-ca bassa12-tiziano-e-bottega-maria-maddalena-1565-ca bassa14-paolo-veronese-lucrezia-1580-1583-ca bassa16-jacopo-tintoretto-susanna-e-i-vecchioni-1555-1556-ca bassa20-palma-il-vecchio-giovane-donna-in-abito-blu-post-1514 bassa22-giorgione-laura-1506