I 12 migliori film degli anni ’30

BookModa, affascinata da quelle pellicole un po’ rovinate che diedero vita alla storia del cinema, stila una classifica dei 12 film più belli degli anni trenta.

#12 – Mr Smith va a Washington (1939)

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Diretto da Frank Capra e interpretato da James Stewart nei panni di Jefferson Smith, il film parla di un gruppo di finanzieri e politicanti che eleggono l’onesto e ingenuo Jefferson Smith come senatore dello stato di Washington, confidando di poterlo muovere a proprio interesse. Il gruppo di arrivisti, infatti, spinge per la costruzione di una diga che consentirebbe loro di riempirsi il portafoglio ma il giovane Jefferson presenta invece un disegno di legge proponendo un campo nazionale per boyscout proprio sulle rive del fiume dove dovrebbe sorgere la diga. Accusato di disonestà dal gruppo dei “finti sostenitori”, Jefferson cerca di difendersi e smascherare i veri disonesti e in tribunale prende parole per ben 23 ore di seguito fino a che cade a terra, stremato dalla fatica e dal disgusto. Sarà lo stesso senatore Paine, suo più fiero accusatore, a smentire se stesso e proclamare la dignità dell’onesto giovane senatore. Jefferson Smith vince quindi la sua battaglia contro l’ingiustizia.

#11 – M – Il mostro di Düsseldorf (1931)

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Ispirato ai delitti commessi da Fritz Haarmann e Peter Kürten nella Germania degli anni venti, il film tedesco, diretto da Fritz Lang, racconta il terrore della popolazione di una città tedesca in balia di un maniaco già colpevole dell’uccisione di otto bambine. Dopo diverse retate della polizia nei quartieri frequentati dalla malavita, le associazioni criminali della città decidono di trovare il “Mostro” usando i mendicanti di strada come spie. Sebbene con tecniche e modalità diverse, sia la polizia che i criminali  giungono quasi contemporaneamente a scoprire l’identità del criminale ma la malavita lo scova poco prima grazie anche ad un mendicante che ne riconosce il fischio e traccia la lettera “M” con il gesso sulla giacca dell’assassino. Lo stesso, un certo Hans Beckert, si nasconde in un palazzo di uffici dove viene catturato poco prima dell’arrivo della polizia e processato. Durante il processo, l’assassino sta per essere condannato a morte quando, all’arrivo della polizia che ha scoperto il covo dei criminali grazie alla confessione di un malvivente, il mostro viene consegnato alla giustizia ordinaria e i capi del crimine vengono arrestati.

#10 – Uomini e topi (1939)

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Tratto dall’omonimo romanzo di John Steinbeck, “Uomini e topi”, diretto da Lewis Milestone, il film racconta la storia di due giovani americani, cugini, uno svelto e di corporatura normale e l’altro che assomiglia ad un gigante con una forza straordinaria, ma affetto da un leggero ritardo mentale. I due ragazzi lavorano in una fattoria ma l’indole poco sveglia del secondo lo porta a combinare un sacco di guai e per questa ragione viene affrontato e vinto dall’arrogante figlio del padrone. Il gigante, però, afferra la mano dell’aggressore e la stringe nelle sue mani fino a stritolarla. Ma i guai non finiscono qui: infatti, durante una festa del paese il padrone della fattoria decide di lasciare a casa la moglie, di cui è molto geloso, ma la donna, per sconfiggere la noia, decide di scendere nelle stalle dove avevano rinchiuso il ragazzo ritardato per evitare ulteriori problemi. Lei stessa lo invita ad accarezzarla ma il gigante inconsciamente la strangola. Scoperto il fatto, il padrone vuole linciare l’inconsapevole assassino ma un colpo secco di pistola da parte del cugino lo sottrae all’esecuzione.

#9 – Accadde una notte (1934)

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Diretto da Frank Capra, la storia parla della viziata ereditiera Ellie Andrews che scappa dallo yacht del padre e viaggia da Miami a New York per sposare l’amato aviatore King Westley (non approvato dal padre che lo reputa solo un arrampicatore sociale). Per non farsi trovare dai molti uomini sguinzagliati per cercarla, Ellie decide di viaggiare in un pullman Greyhound sul quale incontra il giornalista Pietro Warne che, riconoscendola, decide di accompagnarla in cambio di uno scoop esclusivo. Ma tra i due cresce un forte sentimento, giorno dopo giorno, tra autostop, pullman, motel dove dormono separati da una coperta appesa ad una fune tesa e tutto il fascino che un road trip può avere per una ragazza abituata a vivere in una gabbia d’oro. Ellie confessa il suo amore a Pietro che però non sembra ricambiare e scompare. La triste ereditiera è quindi costretta a chiamare il padre che infine accetta le nozze con l’aviatore purché lei torni a casa. Pietro nel frattempo era andato in cerca di soldi e torna dove l’aveva lasciata ma non trovandola pensa di essere stato sfruttato e ingannato. La storia tra l’ereditiera e il giornalista sembra quindi finita fino a che il padre di Ellie incontra Pietro e, riconoscendone la sincerità e l’amore per la figlia, esorta la stessa a non fare l’errore di sposare l’aviatore. Ellie al momento del “sì” con Westley, lo abbandona e raggiunge l’amato Pietro.

#8 – Dracula (1931)

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Il film diretto da Tod Browning e Karl Freund è l’adattamento dell’omonimo spettacolo teatrale del 1927 tratto dal romanzo di Bram Stoker del 1897. Questo horror movie tratta la storia di Renfield, un agente immobiliare inglese, che viene mandato in Transilvania per concludere l’affare della vendita dell’abbazia di Carfax appartenente al conte Dracula. Lo stesso conte soggioga Renfield grazie ai suoi poteri mentali e, constringendolo a servirlo, lo porta alla pazzia. Tornato a Londra Renfield viene quindi rinchiuso in manicomio, mentre il conte seduce Mina, la giovane sposa di Jonathan Harker, collega di Renfield. Dopo che il vampiro ha sedotto anche l’amica di Mina, Lucy, Harker decide di sconfiggere il conte trafiggendogli il cuore con un paletto grazie all’aiuto del professor Abraham Van Helsing.

#7 – Frankenstein (1931)

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Tratto dall’omonimo romanzo di Mary Shelley e dal suo adattamento teatrale a cura di Peggy Webling nel 1927, il fantascientifico film è diretto da James Whale e racconta la storia del dottor Frankenstein che, grazie all’aiuto del suo gobbo servitore di nome Fritz, vuole dare vita ad una creazione composta da resti di cadaveri umani recuperati dai cimiteri. Nonostante la preoccupazione della fidanzata Elizabeth che chiede aiuto all’amico Victor Moritz e all’ex insegnante, il dottor Waldman, nella speranza di farlo tornare alla ragione, Frankenstein porta in vita la sua creatura usando l’elettricità dei fulmini di una tempesta. Il cervello inserito nella creatura viene poi scoperto essere quello di un criminale omicida, il mostro è infatti molto aggressivo tanto da essere rinchiuso in una stanza. Fritz, però, continua a stuzzicarlo fino a che il mostro lo uccide. A questo punto, dopo averlo addormentato drogandolo, Elizabeth e Waldman decidono di distruggere il mostro. Ma la sorte si rovescia e il mostro strangola Waldman e fugge dal laboratorio seminando panico in tutto il villaggio. Quando il mostro arriva al matrimonio tra Frankenstein ed Elizabeth, il dottore decide di distruggerlo aizzando una folla di abitanti infuriati (il mostro aveva precedentemente affogato per sbaglio una bambina del paese). La creatura cattura il dottore e lo porta in un mulino a vento abbandonato, poco dopo tutta la popolazione li raggiunge e dà fuoco al mulino. Il mostro muore così, inghiottito dalle fiamme.

#6 – Il mago di Oz (1939)

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Dal regista Victor Fleming che nello stesso anno firmava anche “Via col vento”, il famoso film è ispirato a “Il meraviglioso mago di Oz”, il primo dei quattordici libri di Oz di L. Frank Baum. La storia narra le avventure della piccola Dorothy e del suo cagnolino Totò che vengono trasportati, grazie ad un ciclone, in un mondo fantastico dove trascorrono il loro tempo con un leone, uno spaventapasseri e un omino di ferro. In questa surreale realtà Dorothy sconfiggerà la strega cattiva e verrà a conoscenza della verità circa il mago di Oz. Dorothy scoprirà però che era tutto un sogno e la piccola bambina, alla ricerca della felicità, capirà che la felicità sta nel cortile di casa. Nel film la Garland, che interpreta la piccola Dorothy, canta la famosa canzone Over the rainbow in uno dei migliori musical della storia del cinema.

#5 – Biancaneve e i sette nani (1937)

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Diretto da David Hand, “Biancaneve e i sette nani” è il primo lungometraggio in cel animation della storia del cinema e prodotto dalla Walt Disney Productions. La storia è basata sull’omonima fiaba dei fratelli Grimm e racconta la storia di Biancaneve, figlia di un re che si risposa con una donna crudele e molto vanitosa che vuole rimanere a tutti i costi la donna più bella del reame. Biancaneve cresce e la matrigna si accorge che la ragazza sta diventando più bella di lei e manda un cacciatore ad ucciderla. Ma il buon cacciatore non trova il coraggio e ammazza un cerbiatto portando alla matrigna il cuore dello stesso come prova. L’astuta regina si accorge che il cuore non è umano e comincia a cercare Biancaneve che nel frattempo è fuggita nel bosco. Durante la sua fuga Biancaneve si rifugia nella casetta dei sette nani e comincia ad abitare insieme a questi sette simpatici personaggi. Ma la regina riesce a trovare Biancaneve e, travestita da vecchia strega, la convince a mangiare una delle sue mele, avvelenata precedentemente. Al primo morso Biancaneve cade a terra apparentemente morta. I nani uccidono quindi la strega e costruiscono una bara di cristallo per la bella Biancaneve. La fiaba si conclude con l’arrivo del principe azzurro che, dando a Biancaneve il bacio del vero amore, la fa destare dal suo sonno profondo: così tutti vissero per sempre felici e contenti.

#4 – King Kong (1933)

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Prodotto e diretto da Merian C. Cooper ed Ernest B. Schoedsack, il film racconta la storia di Carl Denham, un avventuroso produttore di  documentari che, insieme alla giovane newyorkese Ann, parte alla volta di Skull Island, un’isola tropicale abitata da un gigantesco gorilla, King Kong. Il leggendario animale s’innamora di Ann ma viene intrappolato da Denham e portato a New York. Nonostante le catene, King Kong riesce a liberarsi e fugge a cercare la sua amata Ann. Il triste destino del gigante si concluderà sulla cima dell’Empire State Bulding dove si era rifugiato con la donna e dove muore mitragliato da aerei da guerra.

#3 – Via col vento (1939)

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Diretto da Victor Fleming, il film è tratto dall’omonimo romanzo di Margaret Mitchell, vincitore del primo Pulitzer nel 1937. Una delle pellicole più famose al mondo che racconta la storia di Rossella O’Hara, figlia di un ricco proprietario terriero di Tara, innamorata da sempre di Ashley che però sposerà a breve la cugina di Rossella, Melania Hamilton. Per dispetto Rossella decide quindi di accettare l’offerta di matrimonio di uno spasimante che muore  poco dopo di rosolia durante la Guerra di Secessione. Guerra, tasse e conflitti portano la famiglia O’Hara in rovina. Rossella raggiunge quindi Melania ad Atlanta e inizia ad occuparsi di lei e dei soldati feriti, poi torna a Tara  dove la povertà regna sovrana e si prende carico della proprietà e della famiglia obbligando tutti a lavorare fino allo stremo per poter portare avanti l’attività. Ma tutto il loro lavoro non basta e Rossella decide di andare a trovare in carcere il ricco avventuriero Rhett Butler, innamorato di lei, che però non può aiutarla finanziariamente. Rossella trova un’altra soluzione: sposare Franco Kennedy, fidanzato della sorella Susele, che aveva aperto un negozio ed una segheria  mettendo quindi da parte una certa fortuna. Rossella rimane, però, ancora vedova e Butler torna alla carica riuscendo finalmente  a coronare il suo sogno e sposarla. Ma il loro matrimonio non è felice, a causa dell’amore della donna per Ashley, della morte della figlia Diletta in seguito ad una caduta da cavallo e infine della scomparsa di Melania. A questo punto, dopo una dichiarazione d’amore di Ashley per la defunta moglie, Rossella si accorge di non averlo mai realmente amato e torna da Rhett ma ormai troppo tardi per salvare la loro relazione. Rhett, infatti, lascia la casa con una promessa di divorzio. E Rossella disperata dice: “Tara! A casa! A casa mia! E troverò un modo per riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno!”.

#2 – L’angelo azzurro (1930)

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Diretto da Josef von Sternberg e tratto dal romanzo di Heinrich Mann, Professor Unrat, il film racconta la storia del professor Immanuel Rath che durante una lezione scopre nelle mani dei suoi alunni una cartolina con la bella Lola Lola, provocante cantante che si esibisce nel locale cittadino “Der Blaue Engel”. Il professore decide di recarsi nel locale dove gli alunni si nascondono non appena lo vedono entrare. Immanuel conosce Lola e se ne innamora, passando una piacevole notte in sua compagnia. La vita del professore cambia in un secondo e dopo essersi ridicolizzato davanti ai suoi alunni e al preside della scuola, decide di abbandonare l’insegnamento per sposare Lola e seguire la moglie nelle sue tournée. Stanco di questa vita ma impossibilitato ad andarsene per mancanza di soldi, diventa il clown della compagnia fino ad umiliarsi in uno spettacolo davanti ai suoi concittadini una volta che il tour torna nella città dove tutto ebbe inizio. Qui il professore/pagliaccio trova la moglie appartata in compagnia di un altro artista, Mazeppe, e cerca di strangolarla ma viene fermato e immobilizzato con una camicia di forza. Una volta liberato, il professore corre nella sua vecchia scuola dove muore aggrappato alla cattedra della sua classe.

#1 – Tempi moderni (1936)

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Diretto, prodotto e interpretato da Charles Chaplin, il film racconta la storia di Charlot, un operaio che lavora a ritmi disumani e con gesti ripetitivi in una fabbrica, lavoro che lo conduce al ricovero in manicomio. Uscito dalla clinica viene coinvolto in una manifestazione sindacale e arrestato, ritenuto erroneamente dalla polizia il capo dei manifestanti. Charlot riesce ad uscire dal penitenziario e viene assunto in un cantiere navale, lavoro che però perderà ben presto. Girovagando senza lavoro Charlot incontra una monella mentre tenta di rubare un filone di pane dal furgone che sta rifornendo una panetteria. Charlot cerca di prendersi la colpa (sperando di tornare in prigione e non avere più problemi in mezzo alla strada) ma vengono entrambi caricati sul furgoncino per essere portati alla centrale. Nel tragitto Charlot si innamora di lei e quando la vettura si ribalta, i due scappano rifugiandosi in un centro commerciale. La mattina seguente Charlot viene ritrovato addormentato sotto il banco dei vestiti e per questo deve scontare dieci giorni in galera. La monella lo aspetta all’uscita e lo porta nella casa che nel frattempo ha rimediato. L’indomani Charlot scopre che la sua fabbrica ha riaperto, si precipita ai cancelli, si fa riassumere ma la storia si ripete: sciopero lavoratori, fabbrica chiusa e Charlot in prigione. La monella lo aspetta ancora all’uscita e lo porta al ristorante dove nel frattempo ha trovato lavoro come ballerina e lo fa assumere come cameriere. Qui sembra procedere tutto bene fino a che non giungono i funzionari dell’ufficio assistenza ai minori per rinchiudere la monella in un istituto ma è ancora Charlot a salvarla.