Ettore Bilotta: “Debuttare nel prêt-à-porter è stato necessario”

(Per guardare l’intervista di Ettore Bilotta su cmchannel.com: http://cmchannel.com/site/it/2017/02/ettore-bilotta-debuttare-nel-pret-a-porter-e-stato-necessario/)

Emozionatissimo, quasi come se fosse la sua prima passerella. Ma, in effetti, a sfilare al Mudec in via Tortona, venerdì 24 febbraio, è stata la prima collezione Couture-à-Porter, come lui ama definirla, di Ettore Bilotta. Dopo tanti anni in cui il couturier laziale ha dedicato anima e cuore all’alta moda, ora, il progetto si concentrerà più su una rilettura del prêt-à-porter ad alto posizionamento. E lo farà nella capitale del fashion business, Milano, dove oggi Bilotta vive e lavora, e dove è in cantiere l’apertura di un atelier. Ventuno i look presentati attraverso tre mini show della durata di una manciata di minuti sulla “passerella” del museo delle culture di Milano. Ciascuno caratterizzato da tessuti comunque molto preziosi, e da tagli, cuciture e accostamenti che rappresentano il nuovo segno creativo dello stilista. Ad essere accentuato più che mai è il punto vita, “è molto importante perché è sinonimo di femminilità”, spiega Bilotta proponendo una serie di gomme damascate cortissime o al contrario molto lunghe, tonde e sostenute da minuscole sottogonne.
I pantaloni, iper slanciati e dal maxi risvolto, in tessuto chevron o in lana bouclè, sono abbinati a pullover fascinosamente “striminziti” di cashmere in burgundi, nero o vapore. Al contrario, i capispalla sono oversize. Un altro pezzo chiave è il trench stile divisa Guardia di Finanza.

Ettore Bilotta presenta così la sua nuova musa, elegante più che mai, talvolta anche un po’ irriverente, come è giusto che sia, ma senza mai esagerare. Si può dire, quindi, che la prima collezione Couture-à-Porter by Ettore Bilotta è promossa a pieni voti.