Margutta Creative District: la seconda edizione tra moda, design, fotografia e food

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Se un tempo era il punto d’incontro tra le diverse forme d’arte e di cultura, luogo di residenza privilegiato di molti grandi personaggi del mondo dell’arte, della musica e del cinema, oggi, via Margutta vuole continuare ad essere un polo di ispirazione interculturale.

Per questo motivo, Antonio Falanga e Grazia Marino, alla guida rispettivamente della Together Comunicazione e della P&G Events, nonché autori del progetto Margutta Creative District, hanno dato il via pochi giorni fa alla sua seconda edizione, vantando il patrocinio di CNA Federmoda e dell’Associazione Internazionale di via Margutta. Quest’anno le diverse gallerie, i cortili e gli hotel di via Margutta hanno ospitato le creazioni di otto brand di alta moda e alta gioielleria.
Partendo dalla linea di abbigliamento che porta il nome del progetto, rigorosamente Made in Italy, presentata presso lo spazio della P&G Events e anch’essa nata da un’idea degli organizzatori della kermesse.
Ma non si parla solo di moda. Perché all’interno di due sedi situate in Via Margutta, entra in gioco il Design, o meglio, il connubio Moda & Design. Presentata nello spazio Margutta Home, con tanto di scenografia composta da fiori di carta e cartapesta, a cura di Annamaria Di Vita, l’ultima collezione, denominata Duality, di Gaia Caramazza. Dedicato ad una delle creazioni di alta moda di Filippo Laterza, invece, lo spazio Architetti Artigiani Anonimi.

Ma non è finita qui. Perché se l’idea di Antonio Falanga e Grazia Marino era quella di far rivivere, ma soprattutto combinare, in via Margutta, le atmosfere creative di una volta con quelle che sono considerate le nuove arti, anche il mondo del Food rientra a far parte, vedendo protagonista, in tal caso, il Margutta Vegetarian food & art di Tina e Claudio Vannini, in cui non solo è stata presentata la linea couture beachwear delle sorelle Pandolfi, Raviolina, ma è stato organizzato inoltre anche un cooking show a cura dello chef Mirko Moglioni. A chiudere questo cerchio interculturale il set fotografico “live” ad opera dello Studio Effetti Visivi di Roma in occasione del vernissage inaugurale e diretto dal fotografo Pietro Piacenti.

Durante la tre giorni “marguttiana”, in alcune prestigiose gallerie d’arte di Via Margutta la moda ha preso vita sottoforma di opere contemporanee del nuovo millennio: l’Alta Moda di Filippo Laterza è ritornata nella Galleria D’Arte Marchetti; le creazioni sartoriali di Asia Neri protagoniste nella Galleria Vittoria e nella Galleria O.A.C. Alessandri; l’Alta Moda di Gian Paolo Zuccarello nello scenario esclusivo del Museo dei Sognatori di Paola Di Bari; nella Bottega Margutta è stata presentata la collana della linea Ellebi disegnata da Livia Bonanni ispirata ai gioielli di Paco Rabanne. Presenza importante della moda Made in England quella di Krasimira Stoyneva, che ha esposto i suoi look, realizzati con capelli sintetici, sia nella Galleria Arte Roma Russo sia nello spazio di Sesto Senso Art Gallery.