Standing ovation senza precedenti per Bruno Caruso

 

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Oltre cinquecento posti a sedere collocati all’interno della maestosa sala degli Specchi e delle Colonne del Grand Hotel Excelsior di Napoli, pensati per accogliere i numerosi ospiti intervenuti domenica 5 novembre per la presentazione della collezione haute couture 2018 di Bruno Caruso. Tra stampa, con il direttore responsabile di Book Moda Sposa e Book Moda Bambini Giovanna Roveda, e amici dello stilista come l’imprenditrice nigeriana proprietaria del ristorante parigino “African Lounge”, le signore Yââ Nso Thiam, la figlia del Ministro dell’informazione e cultura della Costa d’Avorio, Marième Sav Sow, N’dèye Thiam-Djibo, intervenute con Kareem Fadika e Bernard Gbohougnon. Ma non solo.
E pensare che non sono bastati. Ma poco è importato ai molti ospiti che per tutta la durata dello show sono rimasti in piedi. Forse perché ciascuno di essi sapeva che stava per assistere ad uno dei più indimenticabili defilé ad opera dello stilista napoletano. Si respirava nell’aria che, questa volta, più di ogni altra, c’era la voglia di raccontare qualcosa in più da parte di Bruno Caruso. Ed infatti è andata così.
La collezione, intitolata Je t’aime, ha riscosso un enorme successo risultando classica ed innovativa al tempo stesso. Se da una parte Caruso ha voluto attingere alla storica tradizione sartoriale insegnatagli dal suo maestro Fausto Sarli, dall’altra ha voluto proporre una serie di tessuti e materiali assolutamente freschi e moderni. Gli abiti haute couture, circa 35, tra abiti da sera, cerimonia e sposa, rivelano una serie di ricami reinventati e classici, linee moderne e intramontabili, tessuti come il crine, che riconducono all’eleganza della donna anni Sessanta, e dettagli preziosi come paillettes e piccoli cristalli per dar luce alle spose. E poi, piume e trasparenze. Ma non solo. I dettagli luminosi si ritrovano anche sulle borse, nelle spille e negli alamari che chiudono le giacche. Così come nelle applicazioni delle acconciature, sobrie ed eleganti, ad opera di Alessandro Gaglione. Accompagnate da un trucco altresì raffinato realizzato da Ortensia Tropeano. In linea con il mood della scenografia proposta dalla interior designer Cinzia D’Onofrio. Inevitabile quindi alla fine, una dovuta e meritatissima standing ovation per il talentuoso stilista Bruno Caruso.