“Un’esplorazione dell’immaginario e della creatività della maison”, così Gucci annuncia l’apertura del Gucci Garden all’interno dello storico Palazzo della Mercanzia a Firenze.
Proprio qui, a due passi da piazza della Signoria, nel 2011 ha visto la luce il Gucci Museo, che oggi si reinventa come spazio vivente e collaborativo, riformulando e attualizzando il concetto tradizionale di museo.
Ma non aspettatevi un “giardino”! Il nome è infatti solo metaforico, un richiamo al mondo naturale di piante, fiori e animali che da sempre distingue l’universo estetico della Casa, riletto in chiave simbolica.
Pensato per esplorare l’eclettismo che caratterizza capi e accessori della maison e del suo direttore creativo Alessandro Michele, il Gucci Garden è un’esperienza dinamica e interattiva, alla scoperta di un archivio che, a partire dagli oggetti più recenti, risale indietro nel tempo fino al 1921, anno della fondazione della griffe.
Una storia che si materializza davanti agli occhi dello spettatore attraverso installazioni video, elaborazioni grafiche, documenti, manufatti e, naturalmente, abiti, borse e scarpe, suddivisi nei due piani della Gucci Garden Galleria e organizzati per aree tematiche, in un incontro/scontro tra passato e presente.
La mancanza di un ordine cronologico è infatti intenzionale, come spiega la critica Maria Luisa Frisa, direttore del corso di laurea in Design della moda e Arti multimediali all’Università Iuav di Venezia, a cui Michele si è rivolto per la cura dell’allestimento.
I visitatori sono inoltre accolti dai lavori di artisti contemporanei come Jayde Fish, Trevor Andrew (alias GucciGhost) e Coco Capitán, chiamati a decorare le pareti accanto alle iconiche carte da parati in tessuto stampato griffate Gucci e a un gigantesco dipinto a olio del XIX secolo, Fantino con bambina, di Domenico Induno.
In vendita nella boutique al piano terra gli articoli disegnati esclusivamente per il Gucci Garden, con lo speciale logo o rifiniti da disegni ad hoc come il pipistrello o il nuovo occhio. Lo spazio è stato progettato nel rispetto dell’architettura originale del palazzo e arricchito da numerosi oggetti da esposizione appositamente ideati, un omaggio ai vecchi negozi fiorentini, con mobili di antiquariato, riparati, dipinti e decorati per esprimere la passione per il lavoro manuale e l’artigianato.
Il piano terra è infine occupato anche dal ristorante dello chef 3 stelle Michelin Massimo Bottura, conosciuto in tutto il mondo per la sua Osteria Francescana nel centro di Modena. Per la Gucci Osteria, Bottura ha creato un menù originale, ispirato dai suoi viaggi, ma basato sulla gastronomia italiana: “Aguzziamo gli occhi, sempre alla ricerca della prossima e inaspettata scoperta”.