Cafezal, il nuovo modo di bere il caffè

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Al 27 di via Solferino, zona Brera, cuore di Milano, apre Cafezal, la prima “roastery boutique” della città.
Che cosa è? È un luogo in cui si può
  vivere una nuova esperienza, un nuovo rituale che consiste non più nel bere semplicemente un caffè, ma nel degustare uno “specialty coffee”, coltivato in particolari condizioni e dunque di qualità superiore. Cresce in piantagioni scelte sulla base di fattori climatici, viene seguito con estrema attenzione in tutti gli stadi, fino all’estrazione e poi alla tostatura che avviene sul prodotto fresco. Infine, il ruolo del barista, che deve saper esaltare l’aroma, tenendo conto della temperatura dell’acqua, della granulometria, del tempo di contatto. Proprio come i due amici italo-brasiliani, entrambi ingegneri, che hanno deciso di intraprendere questa avventura per seguire la loro passione. Nasce così Cafezal, dal portoghese piantagione di caffè, portavoce di un modo di concepire il caffè che privilegia, anche in Italia, patria del buon cibo, la qualità e di conseguenza la sua assoluta bontà. Il tutto all’interno di uno store che reinterpreta la torrefazione come un ambiente metropolitano, su progetto di Studiopepe, in collaborazione con La Tigre. 

È il 1974, quando Erna Knutsen, fondatrice di Knutsen’s Coffees, in un articolo su “Tea & Coffee Trade Journal”, utilizzò per la prima volta il termine “speciality coffee” per descrivere i chicchi dal sapore più pieno, coltivati in particolari microclimi. Poi, dal 2005, con la cosiddetta “third wave of coffee”, un movimento di origine anglosassone che ha risvegliato l’interesse per la produzione artigianale della bevanda, lo “speciality coffee” ha conosciuto un apprezzamento sempre maggiore. Infatti, dopo una prima ondata che ha visto il caffè come bene di prima necessità e la seconda rappresentata dalla nascita delle catene di caffetteria, la terza ha segnato una rivoluzione nella qualità.

Non siete curiosi di assaggiare lo “speciality coffee” di Cafezal?

Ph. Luca Scavone.