L’Oriente ha sempre esercitato un grande fascino con i suoi costumi e le sue tradizioni e in particolare il kimono, grazie alle sue forme e colori così particolari, ha sicuramente influenzato tanti stilisti nelle loro creazioni. Ma il Paese del Sol Levante ha dato molti più contributi al mondo del fashion, oltre al tradizionale abito, come racconta il libro “Non solo kimono – Come il Giappone ha rivoluzionato la moda italiana” di Laura Dimitrio, edito da Skira. Se il kimono è stato amato fin dall’Ottocento, è nella seconda metà del Novecento, e soprattutto dagli anni Settanta, che i fashion designer giapponesi si sono fatti apprezzare sulle passerelle internazionali: Kenzo Takada, Issey Miyake, Yohji Yamamoto, Rei Kawakubo hanno affascinato con le forme asimmetriche dei loro abiti sovvertendo i tradizionali canoni estetici. Più recentemente, in questi anni Duemila, è stata la moda di strada nipponica, con cosplayer, kawaii e Lolite a prendersi la scena e diventare fonte di ispirazione per stylist, designer e fashion victim italiani. Il volume è corredato da un ricco apparato iconografico, con immagini tratte da riviste di moda, fotografie e bozzetti provenienti dagli archivi dei musei e delle case di moda, e completato da una prefazione di Akiko Fukai, direttrice e Curator Emeritus del Kyoto Costume Institute. La presentazione, con una conversazione tra l’autrice e Gisella Borioli, sarà martedì 12 aprile a Milano alle ore 18.30 presso Superstudio Più/Atelier Flavo Lucchini Art, via Tortona 27, a ingresso libero con mascherina FFP2 e Super Green Pass.
