Helena Rubinstein: Beauty is power

Ancora pochi giorni per recarsi al Jewish Museum di New York e scoprire quella che è considerata l’imprenditrice-imperatrice della cosmesi, Helena Rubinstein. I suoi dipendenti la chiamavano “Madame”, Jean Cocteau e gli altri artisti, “Imperatrice della bellezza”, ma per tutti quella donna dall’incarnato pallido, dai capelli neri raccolti, con quello sguardo altero di chi sta comunque sopra tutti gli altri, immancabilmente adornata da gioielli sfarzosi, fu semplicemente Helena Rubinstein.

Le sue iniziali, HR, sono da oltre un secolo le più importanti alleate delle donne. Ha insegnato al mondo che l’esteriorità poteva essere messa sul mercato e, a suon di slogan quali “La bellezza è potere” e “Non esistono donne brutte, ma solo donne pigre”, due dei suoi mantra preferiti, ha sfatato il mito che l’avvenenza fosse innata, piuttosto che prerogativa dei ricchi o di attrici e prostitute. Un modo per incoraggiare le donne a esprimere e valorizzare se stesse. A lei dobbiamo la classificazione per tipo di pelle, il mascara waterproof, lo Skin Dew e l’apertura dei primi beauty salon a Parigi e negli Stati Uniti.

Lei, appassionata collezionista d’arte ma non solo, raccontata a 360° al Jewish Museum e su Book Moda Woman N.12.