Viveur Sunglasses: il nuovo modo di essere dandy

“Vivi la vita come se fosse un’opera d’arte”, dichiarò Oscar Wilde in epoca vittoriana, convinto sostenitore tra i tanti del dandismo, movimento per cui i vestiti devono puntare alla bellezza e allo stile così da fare della vita stessa un’opera d’arte.

Pensiero, che, da diverse stagioni si materializza sulle passerelle e nelle collezioni degli stilisti, Big o emergenti che siano.

E proprio tra i nuovi nati, si contraddistingue per stile e qualità Viveur Sunglasses, destinato a lasciare il segno nel settore dell’eyewear, marchio che attorno al dandismo ha realizzato la sua prima linea di occhiali da sole.

L’idea è nata davanti a un caffè, quando i due fondateurs Carlo Opice e Valentina Petrilli, con in mano un occhiale acquistato in un mercatino Vintage, cominciarono a fantasticare a quale uomo sono appartenuti in passato. Dall’immaginazione alla concreta realizzazione il passo fu breve. Nasce così una collezione raffinata, pensata per l’uomo e la donna dediti ai piaceri della vita, lontani dalla frenesia quotidiana, occhiali perfetti in quei momenti che ci permettono di essere se stessi e ritrovare il sorriso anche in una semplice conversazione tra amici.

Creati avvalendosi della grande maestria italiana, nelle più svariate forme e colori in un giusto mix di eleganza e street style, in chiave, chiaramente, vintage. A Varese, presso la Mazzucchelli, storica Azienda leader nella produzione di lastre in acetato di cellulosa, vengono prodotte le lastre degli occhiali Viveur, grazie all’utilizzo delle migliori tecnologie. A testimoniarlo, in primis, è proprio l’acetato di cellulosa, derivante dalla lavorazione della fibra di cotone, materiale naturale e anallergico. Attenzione e cura non vengono meno nella realizzazione delle lenti, dotate di pregiati filtri solari, garantendo una costante protezione degli occhi.

Un patchwork di requisiti che convincono e hanno convinto sin da subito, sin dalla prima serata di inaugurazione del marchio, svoltasi lunedì 7 luglio sulla terrazza dell’elegante Hotel Boscolo di Milano, cornice dell’evento. Protagoniste indiscusse le quattro linee di occhiali, ognuna di esse identificate e collegate a un dandy leggendario.

“Eleganza. L’arte di passare inosservati”, dichiarò George Bryan Brummell, considerato il modello principale di dandismo e di eleganza nel XIX° secolo. A lui si ispira la linea di eyewear Brummell, “per veri intenditori”. Lo dimostrano la montatura oro e argento e la clip dotata di lenti scure. La montatura iper leggera determina la semplicità del design.

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“Non c’è istinto pari a quello del cuore” disse Lord Byron, poeta inglese, anch’esso fedele alla “corrente” dandy in chiave romantica e al contempo disinvolta e ribelle, come la linea a lui ispirata, la Byron, a partire da forme e colori: eccentrici.

 

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La dichiarazione di William Thackery anticipa e annuncia il mood della terza linea, Charles, che racconta un diverso modo di vedere la novità: nuovo non è solo ciò che non c’era prima ma anche ciò che già esisteva e che viene reinventato. Il modello Charles, presenta una sagomatura classica ma interpretata in chiave contemporanea grazie a giochi di sovrapposizioni e colori.

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Adatta a tutte le personalità la linea Dandy, grazie al suo stile moderno dettato dalle sfumature e dalla montatura delle lenti.

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Rotondi, squadrati, classici, street…denominatore comune?

Tutti destinati a un VIVEUR (e non solo)!