Lygia Clark: The Abandonment of Art, 1948–1988

«For the first time to exist means a radical change of the world rather than a single interpretation of the world» Lygia Clark

 

Dai primi dipinti monocromatici in bianco e nero alle strutture neocostruttiviste, fino ai lavori degli anni ’60 e oltre che approfondiscono il concetto di percezione multi sensoriale e art-therapy: Lygia Clark: The Abandonment of Art, 1948–1988″ è la prima mostra (fino al 24 agosto 2014 al MoMA di New York) che ripercorre la carriera dell’artista brasiliana contemporanea più amata.

Nata a Belo Horizonte nel 1920, la Clark è considerata uno dei principali esponenti del Neo Concretismo, ovvero il movimento che ha ridefinito –riferendosi a un’arte soggettiva e organica-  la relazione tra opera e pubblico, trasformando “l’appassionato visitatore di musei” in partecipante attivo, in continuo e aperto dialogo con l’opera d’arte e il suo stesso artefice.

Con più di 300 opere provenienti da collezioni pubbliche e private (inclusa la personale del MoMA) questa rassegna si organizza attorno a tre temi chiave, considerati fondamentali per il percorso e la carriera di Lygia Clark: astrazione, Neo Concretismo e “abbandono dell’arte”.

Astrazione. Sin dalle prime opere, il lavoro della Clarke si caratterizza come dialogo, un dialogo con i predecessori della moderna astrazione geometrica, da Paul Klee a Fernand Léger, fino a Piet Mondrian, Vladimir Tatlin, Max Bill e Georges Vantongerloo. Questo primo gruppo di dipinti e lavori grafici (1948-59) sottolinea la rottura della superficie piana e punta verso un’astrazione tridimensionale. Si tratta della cosìddetta “organic line” -linea organica- un’apertura di spazio concettuale all’interno della superficie: qui si collocano le prime composizioni astratte (1952-53) e le serie pittoriche conosciute come Superfícies moduladas (Superfici modulate), Planos em superfícies moduladas (Piani in superficie modulata) e Espaços modulados (Spazi modulati) (1956–58).

Neo Concretismo. Il periodo che fa riferimento al Neo Concretismo (1959-66) include molti dei lavori formali degli ultimi anni: una ricerca che spinge l’artista oltre i limiti delle forme convenzionali. Questa seconda sezione comprende le serie Bichos (Creature/Animali) (1960–63), Abrigos poéticos (Rifugi Poetici) (1964) e Trepantes (1965). Due lavori chiave dalla Trepantes series—O Dentro é o fora (Il Dentro è il Fuori) (1963) e O Antes é o depois (Il Prima è il Dopo) (1963) e il suo primo lavoro quasi-performativo Caminhando (Camminando) (1963).

“L’abbandono dell’arte”. Gli anni che si situano tra 1966 e 1988 fanno parte di un periodo di crisi personale e esilio in Europa. Lygia Clark approfondisce in questi anni nuove forme di azione collettiva e la pratica terapeutica. Diceva di “abbandonare l’arte”, mettendone in discussione il concetto stesso, e cercava di suggerire un metodo nuovo in cui i materiali venivano applicati direttamente al corpo, impegnandosi coi suoi soggetti in modo diretto.