#BACKTOITALY: Cruciani sventola il tricolore

Il made in Italy è sempre meno made in Italy. Sono in crescita, infatti, i marchi che producono all’estero, spacciando i propri capi come realizzati e confezionati interamente in Italia, come sottolineato anche da Report durante la puntata del 2 novembre scorso. La famiglia Caprai, proprietaria di Cruciani, è così orgogliosa di affermare che le sue creazioni  sono “fatte tutte in casa”, dalla lavorazione al packaging, la produzione avviene a Pontefelcino, in provincia di Perugia. La scelta, nonostante l’aumento dei costi, di non delocalizzare gli impianti e di continuare a investire, sia per le aziende di proprietà sia per quelle di cui la famiglia detiene quote importanti, ha portato il fatturato globale a superare i 200 milioni di euro e ha visto aumentare i dipendenti  di 50 unità dal 2008. Solo Cruciani è passata dai 14, 9 milioni di fatturato del 2011 ai 74 milioni nel 2014 (stima).

“Noi siamo artigiani e industriali italiani – afferma Luca Caprai  – E nonostante sia conveniente, e anche diventato di moda, delocalizzare l’attività produttiva, noi continuiamo a investire nel nostro Paese, esportando il 70% del fatturato. Il giorno in cui fossimo costretti a lasciare l’Italia, sarà il giorno della fine del nostro sogno e della nostra storia imprenditoriale”. Inoltre, la famiglia Caprai ha aggiunto che sarebbe un onore invitare Report a visitare la Cruciani e il Gruppo Caprai per compiere un viaggio attraverso le eccellenze italiane, dall’azienda vinicola alla museale collezione di pizzi del Cavalier Arnaldo Caprai che ha ispirato gli iconici braccialetti in macramè di Cruciani C.