Pitti Uomo – Best Of: il debutto sulla passerella per K-Way. Intervista a Lorenzo Boglione

K-Way ha scelto la 97esima edizione di Pitti Uomo per portare per la prima volta sulla passerella i suoi capi più rappresentativi. A svelarci il behind the scenes di questo speciale “happening” il Vice President Sales del Gruppo BasicNet Lorenzo Boglione.

Di Cinzia Malvini


Abbiamo assistito al debutto ufficiale di K-Way nel mondo dei fashion show. Come mai avete scelto Pitti Immagine?
Abbiamo deciso di sfilare in occasione di Pitti Uomo perché crediamo che questa sia la piattaforma adatta per far sfilare un marchio come k-Way, che non necessariamente deve restare “ancorato” al concetto di sfilata stagionale. K-Way ha sfilato per celebrare il suo stile e la sua storia.

Come l’avete “pensata” questa sfilata?
Ci piacerebbe molto se, rivedendo la sfilata tra qualche stagione, potessimo considerarla sempre contemporanea. Questa è l’idea con cui l’abbiamo concepita.

Che ruolo hanno avuto in questa sfilata le mitiche e iconiche giacche del brand?
K-Way è un marchio di giacche colorate e funzionali, quindi, sicuramente sono state le protagoniste, ma abbiamo presentato anche molto altro.

Con quali novità K-Way ha inaugurato il 2020?
Non c’è una novità in particolare, ma un’evoluzione costante in termini di tecnologia e di colori. Perché il marchio possa sempre variare senza mai subire una vera e propria rivoluzione/trasformazione.

K-Way è un marchio che riesce ad esprimere e generare simpatia/allegria. Non è così?
Non sono io la persona più adatta per dirlo, è meglio che lo dicano gli altri, ma sicuramente è ciò che percepiamo. Apertura nei confronti del brand da parte di tutti gli addetti ai lavori e da parte dei clienti finali.

In quanti colori si declina la classica giacca a vento?
La classica, impacchettabile, di K-Way credo vanti una cartella colori di 30 varianti.

Quali sono i valori del brand?
Funzionalità, colore, modernità e anche volontà di essere intelligenti. Ci piace che i nostri prodotti abbiamo sempre un rapporto qualità prezzo equilibrato. Senza dover necessariamente inventare dei prezzi alti perché pensiamo che la giacca possa vendere lo stesso, vogliamo dare il giusto prezzo ai prodotti.

Come vi approcciate al concetto di sostenibilità, oggi più che mai al centro della moda?
Di base la sostenibilità va a braccetto con il concetto di durabilità, perché se una giacca è di qualità dura nel tempo, quindi se ne posso comprare di meno, ed è il miglior favore che si possa fare al pianeta. Noi naturalmente rispettiamo tutti gli standard indispensabili per realizzare delle giacche in modo sostenibile, e allo stesso tempo crediamo che la qualità e la durabilità aiutino molto questo aspetto.

K-Way è forse uno dei prodotti più transgenerazionali che esistano, di padre in figlio.
Esattamente. La nostra idea vuole proprio essere quella di proporre un marchio unisex e assolutamente transgenerazionale. Vogliamo vendere giacche a tutti.