Morgan Watkins: “Il mio oggi è meglio di ieri”

In attesa di vederlo nelle sale con Suffraggette (Febbraio 2016) al fianco di Meryl Streep, Morgan Watkins si racconta, dagli esordi fino alla recente campagna pubblicitaria per Pal Zileri. E non solo.

“Sono molto soddisfatto e lusingato, mi fa apparire meglio di come sono”, afferma divertito Morgan Watkins, mentre tra le mani tiene una delle immagini della nuova campagna pubblicitaria di Pal Zileri. “É tutto merito del fotografo (Steven Pan, ndr), la porterò a casa da mia madre, sono sicuro che le piacerà!”.

L’attore inglese di Kingsman – Secret Service, ironica parodia da box office di 007 dove ha recitato al fianco di Colin Firth, Samuel L. Jackson e Taron Egerton – “è stato girato a Londra, ma credo che sia un film internazionale”, afferma – è, infatti, il volto scelto dal marchio italiano per il prossimo autunno-inverno e per rappresentare il nuovo corso intrapreso: nuovo direttore creativo (Mauro Ravizza Krieger, nominato lo scorso inverno, ndr), nuove idee, nuovi obiettivi. “Ho trovato delle persone fantastiche da Pal Zileri, molto disponibili, mi hanno dato tutto il loro supporto. È stato incredibile lavorare con loro”, aggiunge, giacca e T-shirt blu, sorriso sincero e seducente, modi di fare affabili, eleganti, assolutamente inglesi, proprio come il suo accento e i suoi lineamenti. “Ho già fatto il modello prima. Un’agenzia mi ha reclutato quando avevo 19 anni, ero impiegato in un supermarket e, beh!, per me è stata tutta una questione di guadagno, era molto più di quanto potessi sperare facendo il commesso”, racconta. “Ma il mio sogno è sempre stato quello di fare l’attore, amo recitare. Così con i soldi guadagnati, mi sono potuto pagare una scuola di tre anni a Londra (la prestigiosa The Royal Academy of Dramatic Art, ndr). E poi ho iniziato a lavorare a teatro e anche sul grande e sul piccolo schermo”. Nonostante la giovane età, la lista dei film che ha interpretato è lunga, dal debutto nel 2001 in Wild Bill, diretto da Dexter Fletcher, a Now Is Good, The Hooligan Factory e Le Regole del Caos, senza contare le serie tv come Inspector George Gently e The Hour, nominata ai Golden Globe. “Da pochissimo sono usciti nelle sale anche Chicken e Scottish Mussel e questo autunno arriverà Suffragette, una grande produzione, di cui sono felice di aver potuto far parte”. La pellicola, che racconta i primi passi del movimento femminista all’inizio del secolo scorso, vanta un cast da urlo, tra gli altri Meryl Streep, Helena Bonham Carter, Carey Mulligan, Brendan Gleeson. “Il mio attore preferito è Marlon Brando, credo sia bravissimo. E poi Robert De Niro, Vincent Cassel, Christian Bale, Eddie Marsan… Poterli guardare, studiare il loro modo di recitare e confrontarlo con il tuo, credo che sia il modo migliore per imparare, per migliorarti”. “Mi piacerebbe molto anche essere diretto da un regista italiano, ce se sono alcuni che penso siano bravissimi, sarebbe fantastico per me se ne avessi la possibilità”, continua. E se, a proposito, gli chiedi dell’Italia… “Adoro l’Italia e lo stile degli italiani, hanno davvero molta classe. Io invece non so mai come vestirmi. D’inverno è più facile, di solito indosso un bel cappotto pesante, ma in estate è più complicato, sono convinto che agli uomoni non donino molto i pantaloni corti, così magari opto per una semplice canotta e una collana, dicamo che sono molto più ‘selvaggio’”, ride. “In ogni caso mi sono avvicinato all’Italia attraverso i film italo-americani. So che non è proprio la stessa cosa, ma studiando per diventare un attore ne ho visti moltissimi e il mio amore perquesto paese, per la sua cultura, è nato proprio così. Quando vengo qui, sento di essere nella casa in cui essa ha vuto inizio, in cui è nata”. “Ero già stato a Milano un’altra volta, quando avevo 20 anni, ho sfilato per Calvin Klein, Burberry e altri, ma ero giovane, passavo un po’ troppo tempo a divertirmi nei pub… ma è stata comunque un’esperienza fantastica, adoro Milano, è una grande città”, sorride con un po’ di malizia, gli occhi furbi, finché si fa serio, riflessivo: “Sono grato per quello che ho e sono abbastanza fortunato da potermi permettere di fare quello che amo, recitare. Molti amici dopo il lavoro vanno nei pub, anch’io lo facevo, ma adesso sto cercando di crescere e di maturare, devo compartarmi nel milgiore dei modi. Perchè il mio oggi è meglio di ieri”.