Art or Sound – Fondazione Prada

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Dal 7 giugno al 3 novembre 2014, presso la sede veneziana della Fondazione Prada di Ca’ Corner della Regina viene presentata la mostra “Art or Sound” a cura di Germano Celant. Sviluppata su due piani, riunisce più di 180 opere e oggetti, tra automi e macchine musicali, dipinti e partiture, sculture e readymade per celebrare la forte relazione che connette le opere d’arte e gli oggetti sonori, dal Cinquecento ad oggi. Un’esperienza multisensoriale che intende far percepire l’arte con tutti i cinque sensi.

La mostra inizia con i capolavori di Bartolomeo Veneto e Nicola Giolfino tra il 1520 e il 1530 che ritraggono soggetti musicali, prosegue con chitarre e violini in marmo intarsiato di Michele Antonio Grandi e Giovanni Battista Cassarini per arrivare al cornetto a forma di serpente e testa di dragone del Seicento. Il percorso continua con l’esposizione di preziosi orologi a forma di gabbietta dello svizzero Pierre Jaquet-Droz e di altri strumenti automatici dell’Ottocento come il pirofono, strumento a gas inventato nel 1870 da Frédéric Kastner che, se suonato, produce segnali luminosi. Non manca il periodo Futurista e Dadaista con l’integrazione e l’assunzione in musica di rumori come i famosi intonarumori di Luigi Russolo e i suoni come il Ciac Ciac di Giacomo Balla fino al silenzio nell’arte interpretato da Marcel Duchamp in With Hidden Noise (À bruit secret). In esposizione anche le partiture originali di John Cage della fine degli anni Cinquanta, le scatole di Robert Morris, Nam June Paik e Bruce Nauman, le sculture cinetiche realizzate da Stephan von Huene e Takis e le opere dei Nouveaux Réalistes come Arman e Jean Tinguely. La mostra espone anche insiemi pop, da Tom Wesselmann a Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen o i pianoforti di Günther Uecker, Richard Artschwager e Joseph Beuys o ancora le chitarre e i violini di Ken Butler e i banjo di William T.Wiley. Sono visibili anche alcune opere che raffigurano la presenza di un violinista e di una ballerina che eseguono lo spartito visivo come Senza Titolo (da inventare sul posto) di Jannis Kounellis, Handphome Table di Laurie Anderson, Crossfading Suitcase di Loris Gréaud e Marble Sonic Table di Doug Aitken. L’esposizione si conclude con le scoperte più recenti quali Christian Marclay, Janet Cardiff, Martin Creed, Thomas Demand, Maurizio Cattelan, Rebecca Horn e di molti altri nuovi artisti sonori o visivi, di performer o compositori.

Photo credits:
1 – Eliseo Mattiacci, Echi di suoni e cani che abbaiano, 1983
2 – From left to right: Salvador Dalí, Metronome, 1944; Man Ray, Indestructible Object, 1923 (1965); Claes Oldenburg – Coosje van Bruggen, Silent Metronome, 16 inch, Version Three, 2005
3 – Geoger Frédéric Kastner, Pyrophone, circa 1876
4 – From back to front: Theo van Doesburg, Composition in Gray (Rag Time), 1919; Alexander Calder, Untitled, 1940; Jean Dubois au Puy, Chiming Clock with Iron Case, beginning of 17th century
5 – From back to front: Amelotti, Orchestrion Accordeo Jazz, circa 1920; Pierre Jaquet-Droz, Singing Bird Cage With Clock, circa 1785
6 – Robert Rauschenberg, Oracle, 1962-65
All photos: installation View of “Art or Sound”, photo by Attilio Maranzano, courtesy of Fondazione Prada