Blauer USA: svela il suo progetto di espansione e diventa sempre più green

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Blauer USA si riconferma come uno dei protagonisti di Pitti Uomo, portando in Fortezza una collezione ampia che punta i riflettori su alcuni aspetti cari all’azienda. Ed in particolare ad Enzo Fusco. Ed è proprio lui, il direttore creativo e presidente di FGF Industry ad averci raccontato durante la kermesse fiorentina le grandi novità della stagione.

Con quale spirito inaugura Blauer USA la nuova edizione di Pitti Uomo?
Come da mia abitudine con grande ottimismo. Siamo soddisfatti, la nostra azienda prosegue dritto per la sua strada e il nostro prodotto ha un buon sell out, quindi ci fa pensare in positivo. L’aspetto più importante in questo momento è l’apertura ai mercati internazionali, che daranno i frutti migliori in un paio di anni. Per il momento ci riteniamo soddisfatti, osservando che i fatturati nei mercati in cui siamo già presenti aumentano.

Qual è l’anima della nuova collezione che avete portato a Pitti (primavera/estate 2020)?
Sicuramente parla di ecologia, un discorso che noi, a differenza di molti altri brand, stiamo affrontando già da anni. Proseguiamo su questa strada, quindi, ma la grande novità della nuova collezione è il tinto in capo. Secondo me l’abbiamo interpretato al meglio ed infatti è piaciuto molto. Sia nella collezione donna sia in quella uomo abbiamo puntato molto su questo aspetto. Proponendolo su tessuti che vanno toccati con mano per comprenderne l’innovazione. Poi abbiamo incluso anche quello che è un po’ il trend del momento, il tecnico fashion, ovvero l’utilizzo di tessuti tecnici su fit più fashion. In questa collezione potete trovare il nylon stretch e il neoprene nastrato, ad esempio. Ma non solo.

A proposito di tema green. Come dicevamo Blauer USA affronta questo argomento da anni. Ma come risponde il mercato?
Sì noi ne parliamo da tre anni, ora lo fanno un po’ tutti. Possiamo quindi dire di essere stati tra i primi ad aver affrontato questo discorso, e mi accorgo che i clienti sono sempre più sensibili. Un tempo parlandogli di ecologia stentavano quasi a risponderti, ora invece c’è una sensibilità maggiore in questo senso (l’azienda da anni utilizza nelle imbottiture, nei tessuti e nelle tinture prodotti che rispettano l’ambiente, ndr).

Qual è il vostro best-seller?
Ne abbiamo tanti, diciamo che vendiamo molto bene i piumini leggeri, così come la pelle è uno degli articoli che vendiamo di più. Ma credo anche che il tinto in capo diventerà un altro dei nostri best seller.

A fine 2019 Blauer USA festeggerà i suoi primi vent’anni in Italia. Che cosa significa per voi?
È sicuramente una bella garanzia, perché di aziende che durano da vent’anni e in crescita non ce ne sono tante, quindi speriamo di entrare a far parte di una bella storia.

E a proposito di progetti di sviluppo e di crescita del marchio, quali sono i vostri obiettivi ad oggi?
Sono legati al retail e alla vendita online. Ci sono dei Paesi che non abbiamo avuto ancora modo di approcciare. Negli Stati Uniti ad esempio vorremmo iniziare dal prossimo inverno. E tra l’altro si tratta di un mercato dove funzionano meglio le vendite online, ma per quello bisogna organizzarsi bene finanziariamente. Poi ci sono altri Paesi con cui vogliamo iniziare a lavorare, come la Corea, il Giappone, la Repubblica Ceca e altri. A proposito della Repubblica Ceca abbiamo inaugurato un negozio a Praga in pieno centro. A gennaio poi apriremo nuovi store in Cile, perché le stagioni ormai si sono capovolte. Diciamo quindi che il retail se gestito bene e se fatto bene sta diventando quasi una necessità per l’immagine del marchio. Ad ogni modo a parte questi aspetti su cui stiamo lavorando, i nostri clienti sono contenti, perché la nostra azienda permette di avere un rapporto stretto e flessibile. Siamo tra le poche realtà italiane con una conduzione di imprinting familiare, e questo credo sia un grande valore di cui andare fieri.

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