Antonio Canova e la Pinacoteca di Bologna: capolavori salvati

Fino al 20 febbraio 2022 alla Pinacoteca Nazionale di Bologna la mostra “Antonio Canova e Bologna. Alle origini della Pinacoteca”, curata da Alessio Costarelli, in sinergia con l’Accademia di Belle Arti di Bologna, in collaborazione con la Società di Santa Cecilia. Amici della Pinacoteca Nazionale di Bologna, del Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna e della casa editrice Electa, che ne ha pubblicato il catalogo. Lo scultore veneto ebbe un forte legame con la città felsinea e contribuì all’allestimento della Pinacoteca, riuscendo, grazie alla sua attività diplomatica, a far rientrare da Parigi molti dei capolavori requisiti dai commissari di Napoleone, oggi nucleo sostanziale della collezione della Pinacoteca. Nella prima sezione della mostra si documenta il primo soggiorno dell’artista a Bologna nel 1779, esibendo le opere che lo colpirono in particolare, come la “Madonna col Bambino e santi” del 1590-92 di Annibale Carracci, oggi conservata in Pinacoteca, ma che lo scultore ammirò nell’originaria collocazione nella chiesa dei Santi Ludovico e Alessio. Nella seconda sezione si approfondisce il rapporto ventennale che Canova ebbe con l’Accademia di Belle Arti di Bologna, alla quale donò anche alcuni suoi gessi, come la splendida Maddalena penitente. Nella terza sezione i capolavori che l’artista riuscì appunto a far tornare in Italia, tra cui dipinti di Perugino, Ludovico Carracci, Giacomo Cavedone, la “Pala di Santa Margherita” di Parmigianino, nonché due straordinarie opere di Guercino che al ritorno dalla Francia transitarono da Bologna prima di essere restituite alla città di Cento. Il percorso espositivo è completato dalla rievocazione della storica esposizione che ebbe luogo nella chiesa dello Spirito Santo nel gennaio 1816 per mostrare 18 tra i capolavori restituiti: un evento che, oltre a celebrare questa eccezionale attività di recupero, fu la prima grande mostra d’arte antica organizzata a Bologna dalle stesse istituzioni locali, un importante momento di aggregazione che rinsaldò il legame tra la cittadinanza e il proprio patrimonio ritrovato. Dal 21 gennaio accompagnerà la mostra un ciclo di conferenze imperniato sui rapporti di Antonio Canova con alcune città italiane.

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